domenica 23 settembre 2012

Allevare farfalle -- Vanessa cardui

Perchè allevare farfalle?
Beh, allevarle è interessante, divertente, istruttivo, emozionante, utile all'ambiente...quindi la domanda è perchè non farlo?!?

In questo e in altri post cercherò di indicare alcune specie facilmente allevabili, sia dal punto di vista della reperibilità di "materia prima" (bruchi o uova), sia dal punto di vista dell'impegno e del tempo da dedicarvi.

La prima farfalla di cui vorrei parlarvi è la Vanessa del cardo (Vanessa cardui).

Vanessa cardui
E' un lepidottero appartenente alla famiglia Nynphalidae molto diffuso in tutta Italia. Le ali hanno un colore di fondo arancio con macchie nere e bianche sparse su tutta la pagina. Ha un'apertura alare di circa 50 mm.
Se vogliamo sperimentare il loro allevamento la prima cosa di cui abbiamo bisogno sono, ovviamente, larve o uova.
Ma come trovarle?
Ci sono due metodi, validi per tutte le specie.
Il primo è quello di andare sul campo a cercarle. Ovviamente per cercare uova o bruchi di una data specie dobbiamo sapere il periodo in cui è possibile trovarli e soprattutto le piante che li ospitano.
In questo caso la ricerca non sarà impegnativa. Come si può facilmente intuire dal nome, la Vanessa del cardo, allo stadio di larva, si nutre in prevalenza di piante appartenenti al genere Carduus, quindi dovremo cercare piante come il Cardo crespo o lo Scardaccione. Se non le avete mai viste e quindi non sapete come riconoscerle, vi basterà fare una rapida ricerca su Google; sono certo che vi accorgerete da subito di averle già viste, dato che sono molto comuni nelle zone incolte praticamente in tutta Italia.
Altre piante che possono ospitare le larve di Vanessa cardui sono l'ortica e la malva, quindi potremo cercare anche su quelle.
Questa farfalla ha due generazioni annue, una in tarda primavera (aprile/maggio, anche a seconda della zona e della temperatura) e una in estate (luglio/agosto). Abbiamo quindi un bel lasso di tempo se vogliamo dedicarci alla loro ricerca.

Vanessa cardui
Il secondo metodo per procurarci le larve o le uova è quello di acquistarle.
Un sito molto ben fornito e sicuro è il britannico Worldwide Butterflies. Io ho acquistato spesso da loro varie specie di larve e mi sono sempre trovato molto bene, sia come velocità di spedizione, sia per i metodi di pagamento, sia per la loro disponibilità nel rispondere alle mie richieste.


Una volta che abbiamo le uova o le larve dobbiamo procedere nel seguente modo.

Uova: Iniziare dalle uova è sicuramente più affascinante, ma richiede anche un po' più di attenzione, quindi se siete alle primissime esperienze vi consiglio di partire direttamente coi bruchi.
Comunque, se avete a disposizione le uova, cercate di procurarvi qualche capsula di Petri, cioè quei contenitori piatti con coperchio che vengono usati solitamente nei laboratori per le colture biologiche. Reperirle non è difficile; si possono trovare on line oppure in qualche farmacia ben fornita. Il costo non è eccessivo, soprattutto se prendiamo quelle in plastica e non quelle in vetro.
Potremo utilizzare anche qualche altro tipo di contenitore, ma queste capsule sono molto comode perchè nonostante si possano chiudere per evitare il rischio di fuga dei bruchi, lasciano sempre un minimo ricambio d'aria, che è fondamentale. Contenitori troppo profondi o troppo grandi non sono consigliabili perchè ci impedirebbero di tenenre sotto controllo i piccoli bruchi e di spostarli poi con facilità.
Una volta posizionate le uova nella capsula con l'aiuto di un pennellino da tempera molto piccolo (le uova aderiscono bene alle setole del pennello, quindi spostarle sarà semplice) non dovremo fare altro che attendere la loro schiusa. E' importante NON mettere alcuna foglia delle piante nutrici dentro la capsula prima che i bruchi siano nati. Le uova di Vanessa del cardo, come quelle di diverse altre farfalle, impiegano circa 6-7 giorni per schiudere a temperature comprese tra i 20e i 26 gradi , quindi lasciando delle foglie all'interno del contenitore rischieremo di trovarci con muffe e batteri che possono attaccare anche le uova.
Una volta nati dovremo iniziare ad alimentare i bruchi. Come già detto le piante nutrici utilizzabili per le larve di Vanessa cardui sono molteplici (cardi selvatici, malva e ortica), quindi non dovremo fare altro che procurarci le foglie di queste piante, farle a striscioline sottili (questo è utile soprattutto per i bruchi molto piccoli, dopo non sarà più necessario) e inserirle nella piastra, avendo cura di cambiarle ogni giorni e facendo ovviamente attenzione a non buttare via anche le piccole larve assieme alle foglie vecchie.
Le larve di Vanessa del cardo sono comunque ben visibili anche da molto piccole, per via del loro colore nero che ben spicca sul verde delle foglie.
Non dobbiamo esporre le larve alla luce diretta del sole e dobbiamo evitare che dentro la piastra si formi eccessiva umidità, quindi facciamo sempre attenzione ad inserire foglie asciutte. Non occorrono particolari accorgimenti per quanto riguarda la temperatura, un posto asciutto e non esposto al sole andrà benissimo.

I bruchi cresceranno in fretta e già dopo 7-8 giorni potremo spostarli in un contenitore più comodo.
Andiamo quindi a vedere cosa fare dopo questo tempo o nel caso decidessimo di partire direttamente dalle larve.

Bruchi: Se abbiamo fatto nascere noi i bruchi dovremo spostarli con l'ausilio del nostro pennellino da tempera. Sono molto fragili, quindi evitate di spostarli con le mani, al più spostate direttamente la foglia cui sono attaccati.

Per allevare le larve abbiamo bisogno di un contenitore in plastica di circa 50x25x20 per 4 o 5 larve.
I bruchi di V. cardui hanno abitudini solitarie, quindi è meglio non sovraffollare l'ambiente in cui dovranno crescere.
L'ideale è una di quelle vaschette di plastica che vendono per i pesci rossi. Importante è coprire con del tulle o con della rete per le zanzariere l'apertura del contenitore; se diamo una quantità di cibo sufficiente e sempre fresco, i nostri bruchetti non avranno alcun ineteresse ad uscire, ma è meglio sempre essere prudenti.
Crisalide di Vanessa cardui
Anche per quano riguarda i bruchi la temperatura non rappresentà una difficoltà aggiuntiva; anche loro non vanno esposti alla luce diretta del sole e non amano l'eccessiva umidità, quindi teneteli pure in casa in un posto illuminato dalla normale luce dell'ambiente, evitando di metterli su davanzali, terrazzi etc.
La scelta del cibo è importante, ma anche qui bastano poche attenzioni. Qualsiasi sia la pianta nutrice che reperiamo è importante sapere di averla presa in un posto non contaminato da pesticidi e altre schifezze, i bruchi spesso resistono a queste sostanze, ma poi danno origine a farfalle malformate.
E' semrpe bene controllare che sulle foglie inserite nel box non vi siano ragni o altri insetti che possano predare le nostre larve.
Nella parte alta del contenitore possiamo inserire anche qualche rametto per fare in modo che i bruchi trovino un facile appiglio quando arriverà il momento della trasformazione in crisalide, che nel caso della V. cardui, è una crisalide appesa. Non è comunque detto che i bruchi li utilizzino, sovente riescono ad attaccarsi senza problemi alla retina messa sull'apertura.

I bruchi, durante la loro crescita, fanno delle mute, cioè crescendo cambiano pelle. Durante questi momenti le larve smettono di nutrirsi e, nel caso di quelle di V. cardui, si "avvolgono" all'interno di una foglia, creando con questa una specie di coperta. E' bene rammentare questo particolare,  perchè potremo erroneamente pensare che quelle larve siano morte, quando invece non è così :-)

La vita delle larve di V. cardui dura circa 15/20 giorni, a seconda della temperatura e della quantità di cibo.
Trascorso questo tempo avviene la trasformazione in crisalide e dopo altri 10-15 giorni abbiamo lo sfarfallamento degli adulti.

Una volta nate le farfalle è importante lasciare loro il tempo di distendere e asciugare le ali. Solitamente questo avviene nel giro di qualche ora. Ce ne accorgeremo facilemente perchè le farfalle appena nate hanno le ali come carta stropicciata, mentre ad asciugatura ultimata hanno l'aspetto classico delle ali di farfalla.

A questo punto non ci resta da fare che un'ultima cosa: LIBERARLE. Una farfalla in gabbia è di una tristezza infinita, mentre dare loro la libertà, oltre ad essere emozionante per noi, è utile all'ambiente che abbiamo attorno.





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